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La giusta UX nell’E-Commerce

Una leva vincente spesso sottovalutata

Voglio un E-Commerce!

Molte volte incontrando nuovi clienti abbiamo sentito questa richiesta: “Il mio e-commerce non vende, sto spendendo molto in pubblicità online ma non vendo”

Far funzionare un e-commerce oggi è materia complessa e ci sentiamo di poter dare alcuni semplici avvisi per chi vuol realizzare un e-commerce o per chi ne ha già uno e con tutta probabilità non sta funzionando.

avviso n.1. Fare un e-commerce non vuol dire che venderai.
Certo tutti noi vorremmo che fosse così ma non lo è. Aprire un e-commerce è come aprire un negozio in città, la via in cui lo aprirai, l’insegna, la vetrina soranno fattori chiave ma poi il prezzo e le politiche commerciali. Tutto questo farà il successo o meno della tua iniziativa. Quindi aprire o avere un e-commerce è solo l’inizio del lavoro.

avviso n.2 Attrarre più clienti che puoi sul tuo shop non ti farà necessariamente vendere di più.

Eco l’altra chimera, il volume di utenti sul mio sito determinerà la vendita.
Nulla di più errato, abbiamo visto progetti con decine di migliaia di visite e pochissime vendite.

avviso n. 3 Non puoi avere i prezzi di un negozio reale.

Chi compra online lo fa anche perché vuole avere dei vantaggi, altrimenti ognuno di noi preferirebbe andare in un negozio, con aria condizionata e musica di sottofondo e discorrere con il commesso facendosi consigliare. Se compro online è perché voglio avere un vantaggio: di tempo, di servizio, di prezzo, decidete voi quale ma devo averlo. E il prezzo è il principe dei vantaggi.

Cosa c’entra l’UX in tutto questo?

L’UX (Esperienza Utente, la naturale evoluzione dell’Interfaccia Utente) è un elemento vitale per poter iniziare a fare una corretta strategia di digital marketing. Dobbiamo ragionare in questo modo: ogni utente che arriva sul nostro shop dovrà trovare una strada spianata, o meglio un’autostrada che lo guidi verso l’acquisto. Se il nostro sito è costellato di caselli, pedaggi, aree di servizio, lavori in corso, limiti di velocità e via dicendo saremo sicuri di ridurre drasticamente la capacità di vendita.

Detto in termini matematici se portiamo 1000 utenti sul nostro sito in media possiamo supporre che 10 utenti facciano un acquisto.

Ma se questi 10 utenti incontreranno ostacoli accadrà che solo 3 riusciranno a comprare.

E’ evidente che questo rapporto è il primo importante moltiplicatore del vostro business.

Tutte le complesse attività di marketing mix che si metteranno in opera per far girare le ruote dell’e-commerce subiranno il demoltiplicatore o il moltiplicatore della UX.

Accadrà quindi che gli investimenti in DEM, AdWords, Facebook ADV, il passaparola avranno un ritorno in relazione alla capacità di conversione finale determinata dalla UX del sito.

Come posso capire come deve funzionare l’UX?

In Aicod stiamo lavorando molto su questa domanda. E la risposta non è semplice.

Chi realizza progetti web per professione ha sempre una propria idea di come dovrebbero funzionare le cose e spesso il risultato di una UX è l’incrocio di più professionalità: quella del cliente, del designer, dello sviluppatore e dei consulenti sugli aspetti legali e finanziari.

Il risultato è spesso empirico e proviene dall’esperienza, ma quello che accadrà sul sito nel momento in cui un utente interagisce realmente sarà sempre un mistero.

Per ovviare a questo problema noi usiamo due distinte metodologie.

La prima è quella del testing in fase di progettazione: l’abbiamo usata moltissimo nel nuovo progetto dei portali della Regione Lombardia, coinvolgendo panel di utenti in testing fisici e online sui prototipi delle interfacce. Questo ci ha permesso di capire in anticipo le esigenze dei nostri utenti e di modificare il design per ottimizzare percorsi, interazioni e il tempi di utilizzo.

La seconda è il monitoraggio evoluto in fase di produzione, quando cioè un sito è già operativo online e questa analisi permette risultati più precisi di quelli del testing preventivo. L’utente si muove infatti su qualcosa di reale con tutte le problematiche determinate dei diversi device in uso (tablet, mobile, differenti browser) e di connessione di rete.

Non sono sufficienti i normali strumenti di monitoraggio e in Aicod usiamo tecnologie che ci permettono di vedere fisicamente cosa l’utente sta facendo sul sito, dove clicca e come si muove sul monitor. L’enorme mole di dati immagazzinati in questo modo ci permette poi di estrarre modelli di interfaccia utente migliorativi e di variare radicalmente le prestazioni dell’e-commerce o del sito su cui stiamo lavorando.

Abbiamo usato queste tecniche ad esempio sull’e-commerce Vinicum riuscendo a moltiplicare per quattro il fatturato medio mensile.

Concludendo

L’UX è il primo fattore chiave di successo di un progetto non solo e-commerce.

l’UX è un fattore moltiplicatore di quelli che sono i vostri investimenti online, e quando diciamo moltiplicatore intendiamo dire che il ROI del vostro progetto può variare da 2 a 5 volte di più quello che rende senza intervenire sull’UX.