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Google Maps si fa in tre

Google Maps non diventa a pagamento per gli utenti

Circa una decina di giorni fa, in tanti hanno ricevuto una mail proveniente da Mountain View, il messaggio è: Google ti regala 200 dollari per l’utilizzo delle API Google Maps. Fantastico, ma… le API non erano gratuite? E adesso? Toccherà pagare e far pagare ai clienti per i quali abbiamo sviluppato siti web?
Forse, anche se è poco probabile: la categorie più a rischio sono catene di negozi, hotel e servizi alberghieri che ricevono massive quantità di accessi da parte di utenti che vogliono localizzare un’attività commerciale.

Tranquilli, però, intanto possiamo essere sicuri di un fatto: Google Maps non è diventato a pagamento per gli utenti. Insomma dati di base sono gratuiti e accessibili a tutti ma Google sta fissando grandi limiti al servizio fornito dalle aziende che lavorano a pagamento.

Google come spesso ci ha abituato ultimamente, ha cambiato le sue policy nottetempo. Se qualcuno di voi ha avuto il piacere di sviluppare un sito con l’incorporamento di una mappa in Google Maps, si ricorderà che ci sono ben 18 diverse tipologie di API tra cui scegliere e, a meno che non ci sia un progetto molto specifico, si opta sempre per quella di default. L’utilizzo delle mappe nei siti standard è, nel 99% dei casi un uso che riguarda la ricerca e la localizzazione quindi rientrante nel vecchio piano Standard di Google Maps. L’esistenza di un piano Premium a pagamento però, ha costretto i grandi della contea di Santa Clara a regolarizzare la situazione e a optare per semplificazione totale e radicale della questione. Presto i servizi legati a Maps saranno soltanto tre: Maps, Routes e Places.

Il rischio principale legato a questo cambiamento nella policy di Maps, pare sia quello di scegliere deliberatamente di non aggiungere le coordinate di fatturazione nel caso (poco probabile) che si ecceda la quota di utilizzo.

A dirla tutta Google sta professionalizzando il suo servizio fissando il limite del pagamento molto più in basso di quanto non lo fosse prima del 16 luglio 2018. Dall’altra parte si tutela nei confronti dei privati mettendoci in guardia e contemporaneamente, rassicurandoli con un coupon: “If you choose not to add a billing account, there is a risk that if your usage exceeds $200 in a given month, your Maps API implementation will be degraded or other API requests will return an error.”

 

Vediamo assieme come tutelarsi da questo rischio.

 

Nella nuova Google Maps Platform ci sono due procedure guidate, che sottintendono allo stesso percorso di aggiornamento del pacchetto Maps.

Per utenti già esistenti, cioè che già hanno creato almeno una API key, c’è l’apposita guida.

Nelle sezioni a sinistra si possono trovare diverse sezioni. Ogni sezione è orientata a cercare di fare chiarezza e creare consapevolezza nell’uso delle API. Che tipo di cliente sei? Che uso fai delle API? …E così via.

Un po’ tutte le FAQ che Google ci espone portano a due link: allo strumento di transizione e alla tabella dei prezzi. Non vi resta che usare lo strumento di transazione, trasmettendo i vostri dati bancari a Google.

Aicod è sempre aggiornata su questa e su tante altre trasformazioni annunciate dal colosso Google. Se vuoi saperne di più, o per una consulenza, il nostro team è a disposizione: contattaci!