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Wikipedia: l’enciclopedia web compie 20 anni

L’economia (solidale) della conoscenza

L’enciclopedia web che ha cambiato il modo di accedere alla conoscenza festeggia il compleanno

Wikipedia: miliardi di utilizzatori, pochi creatori

Monumento dedicato a wikipedia

Il 15 Gennaio 2001 è una delle date più importanti della storia del web. È il giorno in cui Jimmy Wales e Larry Sanger, due imprenditori statunitensi con il pallino della “libera cultura”, crearono quello che sarebbe diventato il tredicesimo sito più visitato al mondo, ovvero, Wikipedia.

Il nome Wikipedia è nato dalla fusione tra la parola hawaiana “wiki” (ovvero “veloce“) e il suffisso “-pedia” (dal greco antico “formazione“), termine che riprende i concetti di conoscenza universale della cultura illuminista di D’Alambert e Diderot, in chiave contemporanea.

Giusto pochi giorni fa (15 gennaio 2021) la più grande, complessa, globale, libera e soprattutto gratuita enciclopedia del mondo ha compiuto vent’anni. Un periodo che può essere riassunto in: 52 milioni di pagine, 40 milioni di iscritti, più di 1,5 miliardi di visitatori mensili, 307 edizioni e 55 milioni di articoli scritti solo da volontari in 300 lingue diverse. Niente cookies, zero pubblicità e soprattutto un’attività portata avanti dai soli fondi e donazioni degli utenti. Wikipedia è un’organizzazione che non si è fatta sfuggire l’occasione di schierarsi apertamente su temi caldi quali la censura, la libertà in rete, il copyright e la sorveglianza nel mondo del web.

Nonostante siano passati vent’anni, il pensiero che sta dietro all’invenzione di questa enciclopedia è più forte che mai. Diversi libri di sociologia dei nuovi media, comunicazione e digital marketing parlano ancora oggi di user generated contents e della rivincita dell’utente del web passivo e fruitore di un contenuto che si trasforma in prosumer: produttore e consumatore del contenuto stesso.
Questa è stata più o meno, la grande l’utopia realizzata agli inizi del ventunesimo secolo dal Web 2.0, il cosiddetto web dinamico, il non-luogo in cui tutti (a dire il vero il numero dei creatori è infinitesimale rispetto agli utilizzatori) possono creare, ricreare, essere attivi, passivi, divenire audience oppure creator (che poi è l’idea che sta ancora alla base di numerosi social network e piattaforme, basti pensare a TikTok, a SoundCloud o a Youtube) di tutto ciò che esiste nel world wide web).

Il decalogo di Wikipedia

E per festeggiare il suo compleanno Wikipedia ha deciso di organizzare, coinvolgendo tutte le comunità di utenti in un virtual party. In Italia ad esempio, sono stati tutti invitati a “donare” al sito un contenuto con licenza libera (una foto, un video, un nuovo articolo, o l’aggiornamento di uno già esistente). Jimmy Wales ha dichiarato, proprio in occasione di questa operazione di condivisione mondiale che “per un mondo più istruito ed attento l’unica via a lungo termine per la pace, la prosperità e la libertà è la conoscenza”. Un chiaro messaggio a ricordare che Wikipedia non è una semplice lavagna bianca sulla quale ogni persona dotata di connessione Internet sulla faccia della terra può scrivere o ancor peggio, vandalizzare. Il portale ormai ventenne sente forte l’enorme responsabilità che lo ha investito e si impegna attraverso la sua rete di esperti a crescere mantenendo un “punto di vista neutrale” (cioè seguendo il primo comandamento di Wikipedia).

Wikipedia: verso l’economia della conoscenza?

Per la Wikimedia Foundation è stato un compleanno ma anche una sfida: ha perciò dichiarato che nei prossimi mesi si impegnerà a far entrare in vigore un nuovo codice etico come diretta conseguenza delle controversie avvenute in tempi recenti e anche a seguire un nuovo progetto. Wikipedia sarà infatti disponibile presto anche in tutte le lingue dei paesi in via di sviluppo: in questo modo gli utenti provenienti da queste regioni del mondo (come Equador, India, Nigeria, Venezuela, Pakistan…) potranno contribuire alla crescita del portale, a sottolineare ancora una volta, di costituire un esempio di economia, l’economia della conoscenza.